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al testo di Lino Bertolas
Come primavera
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Nell'attesa silenziosa scorrono le parole sulla carta lucida, patinata, svaporano come le ultime stille sul confine incerto della sera. Altra pagina tu giri, un altro giorno del calendario: cosa è prezioso e non è, cosa rimane a noi oltre il ricordo al di là di una foto che oramai scolorisce se non l'umana pietà per ognuno, per il gatto che ci addolciva di fusa, per il pettirosso a cui tocca fuggire da una luce così effimera e bella come è primavera.
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Lino Bertolas
- 23/04/2019 12:01:00
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Grazie, Franca, per il tuo commento attento e profondo. Ricambio il tuo saluto.
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Franca Colozzo
- 23/04/2019 11:37:00
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Il nostro tempo biologico scorre inesorabilmente cone le immagini poetiche lasciate da te sulle pagine di un calendario o tra le foto scolorite. Mentre il poeta osserva e trascrive emozioni, ecco che è già sera... Da questa consapevolezza umana nasce la disillusione che le cose attorno, gli eventi tragici, il trambusto della vita trascinano con sé come un fiume in piena. Ma al di là di tutto, basta poco per consolarti: la pietas, il pettirosso, il gatto che fa le fusa mentre tuttattorno si spargono, quasi per miracolo, gli effluvi di primavera. La rinascita sintravede alla fine e ti consola, al pari di tutti noi, fuscelli in preda agli affanni delle mutevoli stagioni. Un caro saluto. Buon proseguimento della giornata.
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Salvatore Pizzo
- 16/04/2019 01:59:00
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Oggi pensavo di come, più passano gli anni, più ci si rende conto della irrimediabilità delle cose. Ovvero di come possa contrastare la bellezza di una natura che si risveglia, lallegria che sembra mettere in circolo per il paesaggio non solo umano, con il senso di irrimediabilità che coglie, nel constatare come ci siano delle cose che, invece, non rinascono, restandosene confinate in quel limbo chè la memoria... Sì, molto apprezzata, anche per le riflessioni che suggerisce con dolcezza di visioni struggenti... Ciao
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